Editoriale del 04.04.2013

04.04.2013

Carissime concittadine e carissimi concittadini,
 
Torno a scrivervi su questo nostro spazio dopo un periodo di attesa… Un periodo nel quale non ho pubblicato nuovi interventi, ma non per questo lo spazio è rimasto inutilizzato. Anzi. In molti di voi mi avete scritto sia per commentare ma anche per richiedere interventi e chiarimenti, richieste alle quali ho provveduto e sto provvedendo a fornire risposte puntuali e precise. Permettetemi quindi di ringraziarvi per tutti i vostri commenti e le vostre e-mail; vi invito a intensificare la nostra comunicazione in tal senso.
Sono stati mesi intensi, durante i quali sono stato persino coinvolto nella campagna elettorale per le recenti elezioni politiche, campagna che mi ha visto presente in buona posizione, considerato l’attuale sistema elettorale, nella lista alla camera Veneto 1 del PDL. Ho deciso di offrire il mio contributo e mettermi in gioco in questa esperienza spinto soprattutto dalla volontà di proporre un nostro rappresentante, un rappresentante del Basso Veronese a Roma.

Perché questo? Perché mai come in questo momento è fondamentale riuscire a far sentire la propria voce.
Quando le risorse erano abbondanti, bene o male un contributo, un aiuto, un’opera pubblica prima o poi veniva concessa un po’ a tutti i Comuni. Oggi che le risorse sono poche, anzi praticamente inesistenti, sembra aver la meglio chi alza la voce, chi fa sentire la propria opinione.
Un esempio? Il problema del trasporto pubblico scolastico. Nell’incontro convocato a Cerea dal sottoscritto per discutere dell’argomento è emerso in modo chiaro come prima la decisione viene presa in Regione, poi si tengono in considerazione le esigenze di Verona città e poi, solo per un principio di dirette conseguenze, le decisioni vengono prese anche per il nostro territorio.
E tutto questo perché al territorio del Basso Veronese manca un referente diretto che si sieda al tavolo dove le decisioni vengono prese. Una carenza emersa anche nell’ultimo incontro organizzato sempre dal sottoscritto a Cerea con i colleghi del territorio dell’Ulss 21 per parlare della difficile situazione e delle decisioni che si possono intraprendere. Un incontro durante il quale si è discusso in modo costruttivo al di là delle singole posizioni politiche ma solo nell’interesse dei nostri concittadini.
Sono state proposte soluzioni “di forza” comuni per far sapere ai cittadini che i sindaci non possono e non vogliono più subire decisioni che la Germania o gli Stati Uniti stanno prendendo sulle nostre teste.

Nessuno di noi si è lamentato per le poche risorse a disposizione, ma perché, pur avendole, non si possono usare perché servono per far fare cassa allo Stato. Ci siamo lamentati perché il Governo non ci fornisce alcuna informazione certa sui tagli ai trasferimenti e questo rende praticamente impossibile, anzi azzardato non dico amministrare ma fare semplici calcoli matematici su quale aliquota sia necessario applicare per l’IMU o su come comportarci con la Tares, la nuova imposta sui rifiuti per far quadrare il bilancio.
Il rischio è che si verifichi quanto successo lo scorso anno: in primavera lo Stato ci aveva comunicato quale sarebbe stato il totale dei tagli ai trasferimenti, poi però ha raddoppiato a luglio tale importo e ha mandato all’aria tutti i nostri conti e le nostre speranze di riuscire a non incrementare le imposte.

Per questo, a differenza di quanto stanno facendo altri Comuni che si stanno lanciando in simulazioni senza basi certe per stabilire le nuove aliquote IMU, senza sapere in concreto quanto resterà all’Ente e quanto si terrà lo Stato, noi abbiamo deciso di attendere, come lo scorso anno, l’ultimo giorno utile per procedere alla definizione delle aliquote una volta per tutte. Vogliamo evitare se possibile di modificare, in un momento successivo, le nostre scelte, sconvolgendo così anche i conti delle famiglie.

Intanto però non stiamo a guardare, io per primo non resto a guardare. Per questo ho convocato l’incontro a Cerea sulla questione delle aflatossine, incontro che poi ha dato il via a una serie di iniziative a favore degli agricoltori; per questo ho convocato l’incontro a Cerea sul trasporto scolastico, al quale hanno partecipato dirigenti scolastici, rappresentanti della Provincia e Atv, muovendo il dibattito in essere ed arrivando, almeno per il prossimo anno, al mantenimento del sabato come giorno scolastico garantito dai trasporti; per questo ho convocato l’incontro a Cerea con Legnago e Isola della Scala arrivando all’accordo di proporre una sede unica del Giudice di Pace pur di non perdere il servizio sul territorio; per questo ho convocato l’incontro a Cerea con i sindaci per intraprendere una strada comune che, ne sono sicuro, darà vita a soluzioni importanti.

Mi sto proponendo come artefice di un nuovo modo di fare politica e soprattutto sto portando il nostro Comune a coordinare le azioni del Basso Veronese, ad avere un ruolo di primo piano nelle decisioni.

Non voglio piegare la testa e amministrare la mia Cerea in modo passivo subendo le decisioni dall’alto da parte di un Governo che non si sa bene oggi chi rappresenti, non voglio arrivare a dover alzare le imposte al massimo o eliminare i servizi perché lo Stato non da’ più fondi, o meglio li da’ ma non si capisce bene in che modo e a chi… Sono stato eletto per lottare per il bene dei miei concittadini ed è quello che faccio e che farò nei prossimi anni di mandato.
Il Vostro affezionato sindaco

Paolo Marconcini


(Rispondetemi all’indirizzo e-mail cittadini@comune.cerea.vr.it )
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